L’autunno è una stagione magica in Italia e ottobre, in particolare, oltre ad essere il mese in cui sono nato, è ricco di eventi che celebrano i frutti della terra, le tradizioni e le eccellenze culinarie locali. Dal nord al sud del Paese, le sagre rappresentano un’opportunità per scoprire sapori autentici, partecipare a feste popolari e immergersi nell’atmosfera conviviale di piccoli centri di provincia.
E come ogni anno, in molti paesi grandi e piccoli delle dolomiti, viene celebrata la desmontegada.
Letteralmente il termine significa “scendere dalla montagna”, ed infatti è quanto accade: con i primi freddi, le mandrie di bovine da latte, manze e vitelli, dopo aver trascorso i mesi estivi dell’alpeggio nelle malghe di alta quota, vengono riaccompagnate dai pastori nelle stalle dove trascorreranno i mesi invernali.
Questa usanza nata inizialmente per garantire la sopravvivenza degli stessi animali nei freddi mesi invernali, si è trasformata nel tempo, divenendo una sorta di celebrazione della dedizione e della forza d’animo degli allevatori nel gestire il loro bestiame. Oggi, questa pratica, pur mantenendo immutata la sua ragion d’essere, è diventata una vera festa che coinvolge l’intera comunità.
Mucche, capre e pecore vengono vestite di fiori, fiocchi colorati e campanacci. Così bardate sfilano nelle vie dei paesi in pompa magna, insieme ai loro allevatori, in costumi tradizionali. Tra applausi, sorrisi, musica, canti e balli, raggiungono le stalle, dove trascorreranno l’inverno.
Come ogni rito di passaggio, la desmontegada viene celebrata anche a livello enogastronomico: infatti, in questa occasione, è possibile assaggiare i migliori piatti tipici, formaggi di malga, polenta e carni succulente, bagnate dai vini locali.
Giovanni Baravelli Sabena