Le ferie sono finite e ognuno ricomincia la propria vita dividendosi tra lavoro, famiglia e i soliti impegni. Questo è un periodo in cui i più vivono quella che comunemente viene detta “sindrome da rientro”.
Non stiamo parlando di una vera e propria patologia, ma di una reale condizione psicologica transitoria che si manifesta solitamente al ritorno dalle vacanze contraddistinta da ansia, stress e depressione.
Le cause sono ricollegabili quasi in toto al fatto che il rientro in città segna il ritorno a doveri e responsabilità che durante le ferie avevamo un po’ messo da parte e dal distacco da luoghi o persone conosciute che contribuiscono ad accrescere una certa malinconia post vacanza.
Orbene, escludendo l’opzione di eliminare in futuro le vacanze per evitare la sindrome ed i suoi sintomi, proviamo a combatterla con qualche piccolo accorgimento.
Al rientro dalle ferie troviamo il tempo di fare una passeggiata nella natura o un fine settimana fuori città. Non lasciamo spazio alla sedentarietà, ma facciamo un po’ di sport o di palestra, ciò manterrà attivo il nostro organismo diminuendo lo stress.
Ricordiamoci che le persone anziane hanno maggiori difficoltà a modificare le loro abitudini, sarà quindi indispensabile creare le condizioni più confortevoli per favorire un rientro dalle vacanze più dolce possibile.
Vorrei terminare dicendo che il rientrare al lavoro dopo le vacanze può essere sì impegnativo, ma allo stesso tempo una grande opportunità per prendere coscienza di ciò che facciamo, di valutare le nostre motivazioni e comprendere le nostre emozioni al riguardo. Questo potrebbe offrirci l’opportunità di riflettere sul nostro lavoro e su come possiamo migliorarlo o addirittura cambiarlo, sia in termini di produttività che, soprattutto, di benessere psicologico.
Giovanni Baravelli Sabena